Home » ANTOLOGIA CRITICA » Vincenzo Franza

Vincenzo Franza

Bestie nel blu

L’emersione di crostali reperti di materiali terragni, intrisi di brunite erosioni geologiche agglomerate in coaguli gibbosi di sedimenti organici, smussa le asperità calciche di concrezioni granitiche contro la dilavata sponda di un etere liquido dilagato nell'addensata miscela di acque primordiali che spianano di cobalto la frangente deriva dell’arcaica notte oceanica, protesa sull’incipiente epifania delle piattaforme tettoniche.

La lubrica lastra di levigate maree di memorie ancestrali sciaborda dilungandosi in assorti rimescolamenti di relitti archetipi, che inabissano in riflussi vorticosi di forze magmatiche di coesione metallica, dentro battiti di ritmi remoti interrotti dall’urto di cicliche estinzioni, con curve duttili di amebe preistoriche risucchiate dalla piena dell’apoteosi misterica di un profondo oltremare, l’orma titanica di un’archeologia atlantica stampata sulla disseccata fanghiglia rupestre di zolle vergini, percorse di incisioni di graffiti rudimentali tracciati dal belluino predominio razionale della prima bestia umana.

La violenta pulsazione che inturgidisce di fremente possanza animale la contrazione di scarti taurini, mima la scaturigine fondante della primigenia percezione empatica di adesione al movimento istintivo dell'esistere che si esalta in naturale approccio visionario di potere divinatorio nel barlume intimo del sacro raccordo con l’origine universale, sviluppando l’elementare contatto totemico con la natura palpitante nella vibrazione della tensione mistica conseguente che lo trascende, attingendo al mistero lontanissimo di una primitiva rappresentazione interiore del mondo l’atavico deposito di crismi collettivi che assurgono a culto nell’opera del sacrificio vivo.