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Domenico Masotti

De flora

La flessuosa semovenza vegetale della foglia lobata che si dondola  sull'elastica cedevolezza di flettile stelo allungato dalla torsione di una segreta pulsione arborea, individua in una effusiva caricatura animista di emotive proiezioni sensuali, la virile invasione languida che fende l'avvolgimento intimo di una fonda circolarità riproduttiva nella penetrazione sensibile del cavo uterino, speco introspettivo in cui si forgia la comprensione intellegibile della natura naturata, affondando l'acuminata stipola dell' autocoscienza della propria caducità individuale in favore di un resistente impulso di perpetuazione della specie.

Nella traslazione semantica precisata dalla stilizzata curva anatomica di grembo gravido di metamorfica donna pianta, l'endocarpo stratificato del concepito, che racchiude la matrice di una forza generatrice insita nella natura naturante, in cui convergono le spinte istintuali di distinte sinuosità antropomorfe, si installa nella teoria di un figurativismo concettuale, applicato alla sintetica iterazione di atteggiamenti relazionali difformi, sviluppati nel ciclo intitolato agli amanti,  incentrando nella vastità disabitata di una negazione prospettica di accadimenti diacronici l'attesa teleologica del cosmo vivente, che consuona col superamento di uno sterile solipsismo egotista, risolto stilisticamente  nella larga sinusoide che congiunge le sagome convesse di rarefatte corporeità spiritualizzate nel gioco rituale dell'atto amoroso.