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Veronica Bin Olivetti

Codice barre

La statica simulazione grafica che introduce il moto perpetuo di meccaniche legature eziologiche, imprime alla sincopata articolazione di sottili diagrammi di pensiero la valenza simbolica di teorema sintetico scaturito dalla spinta immobile di una subitanea similitudine cosmologica, che avvia la crescita di geometrie intessute di leggera fibra cromatica, incastonate  nell'equilibrio elementare di sezioni poligonali e corone circolari di trasparenze libere, che la ricorrente prevalenza del vuoto sul pieno esalta nel sobrio accento estetico di un misurato decorativismo.

Le minute veline macerate nel raffinato intreccio di filigrane indiane, accostate alle sagome spigolose dei ritagli di spesse applicazioni cartacee, si conpongono in definite disposizioni lamellari e goniometriche, ravvivate di tenue pigmentazione dalla linfa di tempere diluite in tonalità delicate, che risolvono in bilanciamento armonico di raccordi visuali la scioltezza di collages stilizzati nella uniformante pressione che i lucidi rivetti d'acciaio operano sulla nitidezza esornativa dei fogli di plexiglas combacianti.

Il costruito astrattismo di incastri e concatenazioni speculari, in cui campeggia il rigore lineare di perimetri variabili ricomposti in scandite alternanze di vertici asimmetrici e motivi a cornice sul piano, codifica in rapporto matematico l'essenziale sequenza di intuizioni fondamentali, sviluppa l'onda armonica di combinazioni psichiche, attiva nell'area cognitiva dell'organo cerebrale il reticolato di connessione neuronale che produce l'alfabeto segnico di una comprensione universalmente condivisibile.

Equidistante dalla radicale contestazione sociale che animò la sperimentazione del Bauhaus quanto dal concretismo collettivista come diretta filiazione della scuola De Stijl, l'elemento formale, che qui propone la facile attrattiva ludica del riconoscimento intellettivo, mutua dalla ricerca del gruppo di Como, la matura adesione ad un risvolto spiritualista, elaborato nell'esito ultimo di un esercizio trascendente di concentrazione guidato da quella facoltà autoipnotica che trae stimolo dalla meditazione di un mandala eterodosso di cuspidi musive.