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Barcamp

1 quadro + 1 un quadro = 1 biquadro

Smembrare le maturate acquisizioni delle proprie rispettive provenienze sperimentali, nella totale oblazione di una operazione contraria all'atto compositivo largamente intenso, in cui la distruzione di un lavoro ultimato rigenera una nuova identità artistica che interloquisce con l'ideazione originaria alterandone gli esiti in un'imprevedibile connessione di intenti dichiarati ed effetti casuali, significa affrontare il laborioso esercizio tecnico di una meticolosa ricostruzione materica di esperienze divergenti ricondotte nell' autonoma vitalità di una espressività slegata da condizionamenti aprioristici e tutta impregnata di una manipolazione intercalata di susseguenti giustapposizioni  discorsive.

 

 
 

 

 

 

 
 

 

 
 

 

 

 

 
 

 

Questa frequente collisione semantica che riordina le rispettive difformità stilistiche nell'accostamento richiesto dalla griglia di ritagliati scampoli geometrici di volta in volta dislocati in conformità alle stimolanti iniziative di originali ricerche grafiche, imprime al cadenzato ensamble dell'esecuzione a quattro mani, la carica di una radicale innovazione concettuale che attiva nell' attuazione di una concreta fruizione, l'interazione visiva di meccanismi percettivi inusitati e potenzia l'insorgenza di applicazioni ulteriori di future relazioni dialettiche.
 

 

 

 

 

 

 
 

Da un lato, la traslazione simbolica dell'elemento naturalistico investito dall'ingrandimento analitico di un approccio rappresentativo moderno, insieme vagamente mimetico e non pienamente descrittivo, che intende esaltare la suggestiva evocazione di monologanti "foglie morte" accartocciate nel patetico struggimento di un sospeso isolamento assorto; dall'altro il dilemma irrisolto dell'eterno femminino, nella dicotomia conflittuale tra idealizzata apparizione di grazie mistiche e sfuggente seduzione di ribellioni emancipate, accentuato dalla strumentale esasperazione edonista dell' iconografia pubblicitaria contemporanea, di cui si denuncia la scissione della persona in una chirurgica amputazione mentale.

 

Sulla riconoscibilità di tali irrinunciabili sigle poetiche dialoganti nell'assemblaggio musivo del collage di angolosi lacerti metodici, si fonda il primato di una "modularità  manuale" che sottrae al dominio del digitale la prerogativa di una standardizzata fabbricazione computerizzata di opere mentali, dimostrando la somiglianza apparente e la sostanziale diversità del "biquadro", sviluppato attorno alla regolata elaborazione informatica di dati prestabiliti, il cui movimento seriale darebbe l'illusione di una meccanica riproducibilità impedita dall'immissione di quell'incognita sensoria su cui si rivendica la libertà creativa individuale che informa l'atto demiurgico garantendone l'assoluta unicità.