Home » ANTOLOGIA CRITICA » Alberto Masoero

Alberto Masoero

Divina proporzione
La legge universale dell’armonia, il codice più antico della bellezza, la cifra segreta dell’equilibrio cosmico, il ritmo naturale di crescita di ogni forma vivente, l’invariante algebrico che ha sedotto i matematici, la costante inscritta nel nostro DNA di uomini, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande godono della stessa assoluta proporzione: una onnipresente geometria sacra, sigillo impresso sul cuore della Natura, definita a partire dall’Ottocento “sezione aurea”, cela il mistero stupefacente della Creazione, l’impronta della  perfetta Volontà, la magnifica e potente strategia d’Amore di Dio Padre, demiurgo della Vita e dell’Universo. Speleologo della più profonda cavità interiore, Masoero estrae  dal continente animico l’ineffabile materia simbolica della visione, che imprime alla densa sostanza cromatica la vibrante intensità di pittura mistica, trasfigurata alla sorgente illuminante di questa divina proporzione.

La fumigante evanescenza languida di remote architetture di Terra Santa, affiora nella tremula chiarità aurorale della rimembranza, dilavata dallo struggente lirismo che avvolge il miraggio del ciclo dedicato alle "città della memoria", sospese nella levità di una Celeste Gerusalemme dell’anima. Nel seno sprituale delle "Maternità", il bozzolo intricato di linfe vitali e vaso intriso di bagliori ultraterreni, il ventre materno diviene crogiolo delle forze primordiali percorso dal turbinio instabile degli elementi, nel momento eterno   in cui si forgia il consueto miracolo di concepire l’embrione di un progetto immortale, che compartecipa alla suadente semovenza delle "sigizie stellari", nell’incantamento della suggestione evocatica che solleva il sipario degli accadimenti  sul firmamento animato dal moto uniforme dei fenomeni per celebrare la congiunzione degli astri, nel teatro dell’arcana ierogamia dei corpi celesti in allineamento.

L’ esercizio di una meditazione condotta dall’osservazione del  mandala, fino alla soglia della contemplazione estatica, apre l’accesso ermetico al trascendente, alla porta  di una conoscenza fondata sul codice simbolico dell’icona astratta in cui si annida il segreto iniziatico della più sublime forma archetipa,  la mandorla mistica, esatta geometria di fiore puro che genera l’Uomo-Dio. Nelle carezzevoli "acque" iridescenti di Alberto Masoero  si innalza l’oceano gonfio di spuma soffice, allungato sulla scia ondivaga di striature variopinte, spettacolo sciabordante nella possente marea catartica di una piena  rigenerazione, che bagna di un Battesimo universale la sponda del globo terracqueo, inondato dal perdono di Dio: una rivelazione cosmogonica racchiusa nel guscio protetto della metafora  primigenia delle "uova" si schiude all’apparizione dell’asola  organica, orifizio speculativo, ombelico del mondo che mette in relazione la genesi della plaga stellare, percorsa dallo spettro concentrico di una  rifrangenza aliena con la vicenda terrena dell’umana progenie, impasto misterioso di terra e di luce. Erompe l'inno festoso al giocondo “Sole di Giustizia”, nella serie astrale dei  "raggi" vortici irradianti  che propagano lo slancio centripeto di un’attrazione invincibile, a proiettare il dinamismo rotante della curva perfetta oltre il limite del piano cartesiano che fugge nella direzione dello spazio siderale.
 
Lo slancio narrativo di una affabulazione scritturale minuziosamenrte segnica attinta all’esegesi del Testo Sacro, sentito come Lettera viva che sprigiona l’empito del Logos creatore, genera armonia nel tratto cadenzato di una stesura omogenea, in cui si cifra il  rintocco muto del canto di una esile preghiera dipinta così come  la proliferazione di un mosaico di tessere cangianti, si esalta nella trasparenza duttile dell’acquarello vitreo, minuta scheggia che specchia l’affresco cosmico dell’abisso della volta rilucente, e ricuce l’ordito dell’arazzo ritrovato nel fondo del proprio emisfero interiore.
 
 
Alberto Masoero -  L O G O S  4  A R T