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StrabiliArti IV edizione


Lucrezia Lante della Rovere indossa una creazione presentata da StrabiliArti 27 Immagini

Giunge alla IV edizione la mostra dedicata alla creatività assoluta, all'estro giocoso ed alla stravaganza della sperimentazione più geniale, la quintessenza della ricetta italiana. La materia grigia degli artisti contemporanei esplode in una collettiva fuori dai canoni, sorprendente e meravigliosa. In omaggio alle celebrazioni del Carnevale Romano, promosso dal Comune di Roma, Villa Brancaleoni, immersa nella quiete silenziosa del "pianeta verde" di Casal Palocco, si è animata nella serata inaugurale di Sabato grasso con arte, moda, musica, degustazioni, sorprese mascherate. La ricercata selezione di pittura, scultura, grafica e alta moda proposta da StrabiliArti, accomunata dall'astuta strategia immaginifica del  colpo ad effetto,  accende l'apparato dell'artificio visivo, propagando il fuoco sacro di una passione visionaria che genera da millenni, nella Capitale degli antichi Saturnalia, il brivido dello stupore e della meraviglia e avvolge la magia del rito carnascialesco del pathos suggestivo di un "barocco contemporaneo". L'invito all' evento "arTistocratico" curato da Maria Claudia Simotti, nell'elegante dimora del Conte Brancaleoni ha raggiunto e destato l'interesse di alcune note personalità della nobiltà romana, tra cui Carlo e Marina Ripa di Meana, Patrizia e Giada De Blanck, che hanno formulato i migliori auguri all'interessante manifestazione. Imprenditori e industriali, appassionati d'arte, hanno presenziato allo splendido vernissage e incontrato gli artisti presenti, esprimendo vivo interesse per le opere esposte: le raffinate vestali immerse nel conturbante alone dionisiaco di Fazio Lauria, che accenna alla seduzione di una rivelazione interiore nella ricercata effige della maschera psichica, dipinta sul volto ammaliante di una sensualità estatica, in un gioco di occultamenti e disvelamenti intimi, a suggerire la duplice natura del sembiante, insieme espressione e nascondimento dell'Io; il prezioso ciclo di microcosmi seriali in cui si esalta l'essenza sintetica della variabile naturalistica assurta a valore segnico assoluto nelle prospettive minime di Susi Lamarca, inscritte nel giro breve di circonferenze sospese su sottili increspature ; e ancora il planetario informale di Maurilio Iembo, trasposizione scultorea del sistema solare, idealmente orbitante attorno al fulcro luminoso di un estro gestuale che propaga la deflagrazione di striature di pigmenti lucidi su sfere leggere, invase da pulsanti coaguli di  macchie cromatiche; per giungere all'impareggiabile eccentricità dell'abito scultura di Irene Sarzi Amadè, ispirato all'opulenza ludica dei ritratti di Arcimboldo, trionfo di creatività e audacia stilistica, che coniuga il superbo design dell'accurato taglio sartoriale con la scelta ecologica di utilizzare i materiali di recupero più disparati, tra cui sacchi della spazzatura e reti da recinzione, componenti  di circuiti stampati di tv  e  schede  hardware di pc, piccola posateria e guarnizioni per un copricaco "sudamericano", ricolmo di fiori e frutti finti con un esito finale di asimmetrici drappeggi e imprevedibili decori davvero scenografico,  degno di una "testimonial" d'eccezione come la splendida Lucrezia Lante della Rovere, che ha indossato per noi con vivace apprezzamento uno dei deliziosi cappellini presentati in anteprima per StrabiliArti a coronamento di un'edizione particolarmente fortunata!