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Claudio Paolo De Gregorio (COG)

Spigolature

Concitate pulsioni di energie mentali imbrigliate in elaborati processi coercitivi eretti a baluardi di radicali sanzioni censorie, debordano in un  eccesso coloristico di vibranti transfert emoventi, nell' aberrazione vorticosa di  zonature inconscie ferventi di input subliminali, immersi nella maculante mescola di un espressionismo medianico, variegato di cangianti stringhe cromatiche, venature liriche di flessuose scioltezze istintuali che tramutano in lucida visualizzazione termodinamica di accensioni affettive, le febbrili tinture di sagome antropomorfe deformate di sintomatiche esasperazioni psicosomatiche dalla luminescente emersione di fenomeni psichici transitori.

Le coordinate di trasmigrazioni interiori orientate verso l’approdo ontologico di interroganti meditazioni esistenziali si muovono nell' intricata cartografia dell'autoritratto  tra impetuoso slancio creativo dell'Eros e rigoroso predicato compositivo del Logos, individuano, tra storicizzazione dell’Io morale nella prassi di una esperita  partecipazione sociale e religiosità naturale di un libero soggettivismo irrazionalistico, la categoria sintetica a priori del trascendente nell'intuizione di un criterio epifanico caro alla teorica del numinoso che Jung mutua dalla cogente speculazione teologica di Rudolf Otto: l'impianto classicheggiante in cui si stagliano le mistiche rappresentazione di episodi liturgici circonfusi di folgorante chiarità di icastiche apparizioni, traduce nell'antica compostezza iconica della rappresentazione sacra lo sgomento subitaneo di una pienezza intellettuale di appaganti acquisizioni metafisiche.

Le concettuali scomposizioni di cubiste metropoli animiche, di suburbane ossesioni di ripetizioni conformi, mortificazioni di interiorità regredite nella prossima civiltà del post-umano, orientano la scelta pop, che addita la mercificazione del valore in una collettiva frenesia consumista, nel verso di una stilizzata didattica segnica di esemplificanti lavagne antracite, disegnate di gessate illustrazioni di esercitazioni parodiche, corrose di sarcasmi salaci di vignette scanzonate e sovversive, spigolature irriverenti e dimesse, che sottendono la denuncia sferzante delle convenzionali incongruità in cui si traveste il buon senso di un'opinione sovrana perché tacitamente comune.