lo slancio autentico di una partecipazione corale degli artisti contemporanei, provenienti da ogni regione, alla rinascita culturale dell’Aquila, che estragga dalle macerie intime di una perdita irreparabile, lo spirito intatto del popolo abruzzese.
Nel 1910 Umberto Boccioni realizzava forse l’opera più emblematica della stagione futurista “La città che sale”, esaltazione dello sforzo dinamico del lavoro dell’uomo;
Nel 1910 Umberto Boccioni realizzava forse l’opera più emblematica della stagione futurista “La città che sale”, esaltazione dello sforzo dinamico del lavoro dell’uomo;
nel 2010 noi vogliamo sognare che un’opera d’arte contemporanea possa fare memoria dello spirito che anima la ricostruzione morale e materiale di questa terra ferita d’Italia, e indicare alla posterità come l’arte possa tornare ad essere momento alto di coesione sociale e segno forte di appartenenza ai valori condivisi della nostra tradizione.