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BIENNALE DELLE DONNE


Chiamata alle Arti

Palazzo Arte Moderna 59 Immagini

Nell'anno europeo della conciliazione fra vita familiare e vita professionale, la quarta edizione della Biennale dedicata all'arte delle donne,  invade con la forza espressiva della creatività femminile, i prestigiosissimi spazi monumentali di White Gallery all'interno del Palazzo dell'Arte Moderna di Roma. Una vera e propria chiamata alle Arti, che Logos lancia, scoccando la freccia della propria passione ventennale per la promozione di eventi di alto profilo culturale e sociale. Dal 18 al 29 giugno 2014 la rassegna ideata e curata da Maria Claudia Simotti, direttore artistico, si snoderà lungo un complesso percorso espositivo nei magnifici saloni dell'elegante concept store che propone le maggiori griffe del lusso nel cuore della city economica della capitale. 

 

Una manifestazione ricchissima di contenuti che ha già ottenuto il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, si avvale di un autorevole comitato d'onore e di una giuria tecnica di professionisti del settore e che rappresenta uno degli eventi di punta del ricco palisensto  promosso annualmente da Logos Iniziative Culturali in luoghi d'interesse storico e architettonico. Alla rassegna rosa si affianca l'omaggio degli "Uomini che amano le donne", coloro che  dedicano la propria acuta sensibilità artistica, il colore prezioso di un nobile "Pink heArt" a rappresentare la figura femminile e la sua trasposizione per eccellenza, nell' omaggio a Madre Natura. 

 

Una raffinata selezione di opere di pittura, scultura, grafica, fotografia, design, arte digitale e alta moda,  si esibisce nel  vasto anfiteatro di una "mese in scene" da macchina leonardesca, lo smisurato palcoscenico di 5000 metri quadri del primo lyfe store italiano, tempio del gusto più sofisticato, paradiso dell'eccellenza concepito come una straordinaria galleria d'arte del vivere,  nella moderna strategia di comunicazione di una imprenditoria illuminata capace di sognare nel tempo della crisi questo inaudito "barocco contemporaneo".

 

 

Presidente onorario

 

Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona

Museo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, imprenditore, collezionista, mecenate

 

 Comitato d’onore

 

 

Mario Baccini, Presidente Ente Nazionale Microcredito, gia Ministro della Funzione Pubblica

Mirko Coratti, presidente Consiglio Comunale di Roma

Daniele Leodori, presidente Consiglio Regionale del Lazio

Paolo Bartolozzi, già deputato Parlamento Europeo

Pasquale Calzetta, già Presidente Municipio Roma Eur

 

 

Presidente di Giuria

Alfio Mongelli, Presidente Rufa, Rome University of Fine Arts

 

Giuria

 

Anna Silvia Angelini, presidente Aide

Renato Giacomo Bisso, scultore

Fabrizio Borni, presidente Anpoe

Carmela Iovine, organizzatrice eventi culturali

Gualtiero Redivo, artista

Giorgio Palumbi, critico d’arte 

Massimo Pezzella, collezionista

Mimma Pisani, artista

Vincenzo Varone, docente Accademia Belle Arti

 

 

Artiste della Biennale delle Donne

 

Sabrina Barbagallo, personale di pittura

Susi  Lamarca, personale di digital art

Angela Balsamo. Caterina Borruso. Giovanna Cataldo. Stefania Cavalieri. Linda de' Nobili. Annamaria Di Nitto. E.vasiva + Mara B. Graziella  Geremia. Lorena Giuffrida. Silvia Moccia. Elisabetta Morici. Patrizia Murazzano. Elisabetta Palmieri. Danielle Raillon. Jasmina Rojc. Marina Silvi. Karen Thomas

 

 

Artisti di Pink HeArt

 

Fabrizio Loiacono, minipersonale di fotografia

Maurizio Boscheri. Domenico Camaioni. Ruggero Lenci. Damiano Quaranta. Roberto Nizzoli. Francesco Olivieri

 

Performances

 

Irene Sarzi Amadè. Francesco Carlo Maria Chiapperini. Edda Rossi

 

Videocatalogo multimediale

Marco Nicolosi

Premi realizzati da

Massimo Olivieri

Logistica

Luigi Bevilacqua

 

 

 

Recensione

 

Roma, 18 giugno h. 18, nella magnifica sala a pianta circolare, idealmente posta al centro dei monumentali spazi storici del Palazzo dell’Arte Moderna, sotto le grandi ali spalancate attorno all’occhio di luce che connette White Gallery al cielo,  s’installa l’opera cardine della manifestazione,  plana il fiero angelo guerriero, Immagine 1con il volto nascosto dalla lucente celata di cavaliere antico, simbolico protettore delle donne artiste, che mostra  il colore tenue del proprio cuore sensibile, nel solenne gesto del paladino offerente: la riproduzione di questa splendida statua, ribattezzata Oscar dell’Arte, sarà consegnata al vincitore nel corso della cerimonia di premiazione che concluderà l’evento. Immagine 1

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Quale migliore apertura dunque, per la straordinaria quarta edizione della Biennale delle Donne, ideata e curata magistralmente da Maria Claudia Simotti, direttore artistico, che ha lanciato negli ultimi mesi una vera e propria “Chiamata alle Arti”, se non in questa congiuntura ideale, alla presenza del Capitano Adriano Guacci Di Pergola, in rappresentanza del glorioso corpo dei Bersaglieri, la cui fondazione, il 18 giugno 1836, veniva celebrata, a Porta Pia, contemporaneamente all’inaugurazione della mostra-evento divulgata da Logos, associazione organizzatrice, nell’anno europeo della conciliazione fra vita professionale e vita familiare, attraverso il logo pugnace di un arco che scocca la freccia gentile dell’estro creativo femminile? 

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Un numero stranamente ricorrente il 18, segno di una predestinazione per il trionfo annunciato di una manifestazione particolarmente significativa: Immagine

Logos Iniziative Culturali, promotrice di eventi di alto profilo culturale e sociale, ha voluto festeggiare il compimento dei suoi 18 anni di pura passione e di intensissima attività in campo artistico, con una delle manifestazioni di punta del proprio ricco palinsesto  promosso in luoghi d’interesse storico e architettonico:   un progetto rivolto alla valorizzazione e divulgazione del talento femminile, affiancato alla partecipazione degli artisti uomini che hanno fatto della donna il fulcro ispiratore della propria ricerca. Alla rassegna rosa infatti si aggiunge il contributo prezioso di un evento collaterale pensato per gli “Uomini che amano le donne”, coloro che  dedicano la propria acuta intuizione artistica, il sentimento nobile del proprio “Pink heArt” a rappresentare la figura femminile e la sua trasposizione per eccellenza, nell’omaggio a Madre Natura. 

Proprio 18 selezionate artiste tra pittrici, scultrici, fotografe, designer, digital artists, stiliste, performer oltre alle due protagoniste delle personali  hanno invaso e conquistato i 2500 mq di White Gallery, teatro di un allestimento articolato e complesso con oltre 150 magnifiche opere anche di grandi dimensioni.  

ImmagineUn complesso percorso espositivo, destinato a coprire tutti i magnifici saloni dell’elegante concept store che propone le maggiori griffe del lusso, nel cuore della city economica della capitale, si è esibito nel  vasto anfiteatro di una mise en scène da macchina leonardesca, lo smisurato palcoscenico del primo lifestyle store italiano, tempio del gusto più all’avanguardia, paradiso dell’eccellenza concepito come una straordinaria galleria d’arte del vivere,  nella moderna strategia di comunicazione di una imprenditoria illuminata capace di sognare nel tempo della crisi questo inaudito “barocco contemporaneo”.

Immagine 4Una manifestazione ricchissima di contenuti che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio e si è avvalsa di un autorevole comitato d’onore presieduto da Roberto Bilotti (Museo Bilotti, aranciera di Villa Borghese)  e composto da Mario Baccini (presidente Ente Nazionale Microcredito, già Ministro della Funzione Pubblica), Roberto Bartolozzi (già deputato del Parlamento Europeo), Daniele Leodori (presidente Consiglio Regionale del Lazio), Mirko Coratti (presidente del Consiglio Comunale di Roma), Pasquale Calzetta (già presidente Municipio Roma Eur).

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La serata d’inaugurazione si è rivelata, nonostante il maltempo che ha imperversato, durante tutto il giorno e nei giorni precedenti, sulla capitale, un successo straordinario, per l’affluenza notevolissima di un pubblico attentissimo e partecipe, la presenza di autorità politiche e istituzionali inserite nel comitato d’onore, la partecipazione attiva degli esperti inseriti  nella giuria tecnica che ha espresso la propria valutazione tecnica sulle opere esposte. Nonostante l’orario d’inizio fosse fissato per le 18, i visitatori si sono presentati numerosi già dalle 17,30 mostrandosi subito molto interessati.

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L’ideatrice e curatrice, Maria Claudia Simotti li ha  guidati nella visione delle opere descrivendole con  la precisione e la competenza di critico d’arte  consentendo al pubblico di apprezzare appieno  ogni opera e facilitando il compito della prestigiosa  giuria tecnica, presieduta da  Alfio Mongelli  (presidente RUFA – Rome University of Fine Arts) 

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e  composta da Anna Silvia Angelini (presidente  Aide), Renato Giacomo Bisso (sculture), Fabrizio  Borni (presidente Anpoe), Carmela Iovine  (organizzatrice eventi culturali), Gualtiero Redivo  (artista), Giorgio Palumbi (critico d’arte), Massimo  Pezzella (collezionista), Mimma Pisani (artista), Vincenzo Varone (docente Accademia Belle Arti). 

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Immagine 9A rinfrescare gradevolmente gli ospiti ha provveduto Winophy, che ha dedicato un delizioso cocktail a tema,  ispirato alla tonalità dominante della serata, alchimia di equilibri profumati sulla base fruttata del liquore di lampone che ha colorato di rosa i calici della festa. 

Locandina Chiamata alle arti

 

 

 

Le due sale diametralmente opposte, a destra e sinistra della hall, ospitavano rispettivamente la personale di pittura di Sabrina Barbagallo, con le prospettive metropolitane caratteristiche della street art dei suoi “Last american dreams” e quella di Susi Lamarca, artefice della sperimentazione seriale di pannelli digitali che scandiscono la trasposizione astratta di percezioni  declinate al “Femminile singolare”. Nei pressi di quest’ultima, è stato proiettata la pubblicazione a corredo dell’esposizione, curata da Logos Edizioni Multimediali, un video catalogo completo delle opere a concorso, accompagnate dal commento della curatrice e dagli intensi componimenti poetici di Marco Nicolosi.

La mini-personale di fotografia di Fabrizio Loiacono ha contrassegnato la galleria degli accessori lussuosi, intercalati alle sofisticate textures di una cartografia segnica della superficie terreste, scossa dagli scatti intensi di un profondo “Heart-quake” .

Immagine 10Nella grande sala d’ingresso sono disposte, sulla sinistra, i gessi graffianti di Damiano Quaranta, l’abito icona ecologica pop di di Irene Sarzi Amadè e due teche, contenenti gli accessori di argento e lattice di palloncini  creati da E.vasiva + Mara B. e le imprevedibili collane in camera d’aria di Lorena Giuffrida. A due lati dell’ingresso sono invece collocate i vigorosi assemblaggi polimaterici di Annamaria Di Nitto e, poco più avanti le svettanti stele in marmo portoro di Patrizia Murazzano. Sulla destra sono visibili il picnic e il fine pasto concettuali di Elisabetta Palmieri, dedicate alle specialità culinarie italiane, i vividi cromatismi informali di Karen Thomas e la vetrina con gli oggetti di design di Massimo Olivieri. Ai due lati del passaggio che porta alla seconda sala centrale, vi sono i due abiti dipinti a mano da Stefania Cavalieri, seguiti dalle tele oniriche di Domenico Camaioni. 

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Nella seconda sala, al centro, allestite a terra, si accendono di bagliori  gli arazzi di Jasmina Rojc mentre, ai lati, in senso orario, si susseguono le rapinose spatolate ad olio di Danielle Raillon, le serenanti fantasie floreali di Graziella Geremia, l’introspezione malinconica di Giovanna Cataldo, le silhouette sinuose di Roberto Nizzoli, i cristalli dipinti al rovescio da Angela Balsamo, i nitidi nudi plastici di Marina Sivi, gli intensi ritratti di Silvia Moccia e i tatuaggi somatici di Elisabetta Morici. Nella sala circolare successiva, a sorvegliare la torreggiante dignità della statua dell’Oscar realizzata da Renato Giacomo Bisso, sono posti i maestosi felini del selvaggio paradiso esotico di Maurizio Boscheri. Proseguendo oltre si incontrano le ieratiche rivelazioni mistiche di Renata Solimini, gli abiti nuziali eternati in sculture su tela da Caterina Borruso,  gli scatti documentari e antropologici di Linda De’ Nobili e  gli imponenti volti di eroine espressioniste di Francesco Olivieri.

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L’ultima sala che conclude la traiettoria lunghissima dell’asse centrale che si protende solenne dal porticato d’ingresso, campeggiano i due superbi “affreschi” dell’high society di Ruggero Lenci, dedicati al glamour divertito degli aristocratici cappellini che si assiepano fitti per la celebre corsa dei cavalli di Ascot.

 

 

 

Intorno alle 19.30 nella parte sinistra della hall, la stilista Irene Sarzi Amadè ha incantato un vasto pubblico con il suo “istant fashion”, dando prova della sua abilità realizzando dal vivo un abito di alta moda ispirato alla nuance regina della serata, “cucito” direttamente sul corpo di una giovane visitatrice, modella per una sera.

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Successivamente, nella stessa area, si è tenuta l’attesa cerimonia di premiazione alla presenza di un pubblico numerosissimo e plaudente, riunito per ascoltare la proclamazione che Maria Claudia Simotti ha celebrato in un clima di trepidante attesa, procedendo alla consegna delle bellissime coppe artistiche rosa elaborate da Massimo Olivieri per l’occasione. Vince la quarta edizione della Biennale delle Donne, con l’elegante scultura “Out out”, in marmo portoro, Patrizia Murazzano, che riceve il premio dal Presidente di giuria Alfio Mongelli, Presidente Rufa, Rome University of Fine Arts.

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Alla seconda classificata Silvia Moccia, con il misterioso ritratto dal titolo “Sara con velo”,  consegna il premio Anna Silvia Angelini, Presidente Aide. 

 

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Terzo posto ex aequo per Elisabetta Palmieri che ha presentato il provocatorio manifesto concettuale “Italia, svegliati” e a Jasmina Rojc , autrice della grande tela arazzo “Heartbeat”.

 

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Chiusura in grande stile della manifestazione con la consegna dell’ambita statuetta dal cuore rosa da parte del presidente Logos, che ha donato personalmente il trofeo simbolo della manifestazione a Ruggero Lenci, visibilmente soddisfatto per il successo della sua  pregevole opera “Ascot”.

Ai ringraziamenti e ai saluti finali di questa splendida festa d’arte e cultura si è aggiunto il caloroso arrivederci ad un pubblico meraviglioso con l’appuntamento per la Biennale delle Donne 2016.

 

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