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la rivincita dello stupore |
Giunto alla terza edizione, il Carnevale Romano è promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e Comitato per il Carnevale Romano, costituito in seno alla Commissione Cultura, con il contributo delle Banche Tesoriere del Comune di Roma (BNL Gruppo BNP Paribas, UniCredit e Monte dei Paschi di Siena). L’organizzazione è a cura di Zètema Progetto Cultura Nel giorno in cui la magia della grande sfilata equestre delle maschere ha invaso lo scenario incantato di piazza del Popolo nel centro storico della capitale, aprendo ufficialmente i festeggiamenti del "Carnevale romano" nel segno di una reinterpretazione moderna della festa antica, nella galleria Studio Logos è stata inaugurata la mostra più estrosa dell'anno, una selezione di pittura e fotografia tutta da gustare, curata da Maria Claudia Simotti che ha presentato le opere degli 11 artisti dell''edizione 2011 aperta al pubblico fino all'11 marzo. Altere silfidi adorne di vestimenti leggiadri nella soffusa chiarità coloristica di Giuliano Giuliani, emergono dall'ariosità in cui si delinea la fitta tessitura di una minuta decorazione parcellizzata in preziosi frammenti cromatici sulla scia musiva tipica della secessione viennese. La serialità pop delle immagini contaminate di Veturia Manni, che immerge in velature malinconiche l'intimità crepuscolare delle piccole cose quotidiane, sottratte alla dimensione della propria logora ripetizione con l'inserzione dell'elemento inusuale e difforme, che talvolta illumina e sottolinea il profilo dell'anatomia interiore. Le scheggiature perimetrali delle intense figure femminili di Giulio Adobati, percorse dalla elettrizzante pulsazione di un ritmo fuggente, filtrano la fredda sensualità dei volti contornati dalle spigolose seghettature di donne asperrime dal cuore meccanico. La sottile venatura irriverente che pervade i superbi teatri surreali di Enzo Valerio, insinua la sovversione ironica nella sospensione metafisica dello spazio depurato di ogni intermediazione prospettica, in cui s'installa il soggetto metaforico, epicentro di una dirompente carica fantastica. Nel serenante incantamento di allargati orizzonti naturalistici in cui Antonia Pozzoli rintraccia l'essenza vitale dell' "anima mundi", si tesse la tela finissima di filamenti impalpabili che ricuce lo strappo lacerante del Sè, separato dalla propria radice, dal grembo della madre terra personificata nei tratti corporei flessuosi, cosparsi dal sostrato materico di una polvere cosmica. La narrazione simbolica di Tonino Antici tanto nella commemorazione di eventi tragici, quanto nella suggestione languida di stagioni assolute dell'anima, attinge al crogiolo delle facoltà espressive il sentimento autentico di un pathos stringente. Le intense sperimentazioni composite in cui si esalta la provocazione metropolitana dei pittogrammi graffianti di Federico Egidi, si situano nel solco aperto dall'acuto disagio sociale che esplodeva nella violenta trasgressione espressionista di Basquiat. Le grasse mescole di influorescenze ridondanti che assorbono lo spettro traslucido del pigmento puro, si rapprendono nel moto vorticoso delle masse vischiose di Paola Posteraro, in arte Giò, che addensa brillanti coaguli di linfa emotiva. Luisa Pisano invade la superficie pittorica con la gestualità segnica della più libera istintualità informale, che travalica il limite dimensionale del piano e propaga in ogni direzione l'energia intrinseca dell'azione creativa. Su bassorilievi sagomati di fisionomie stilizzate si imprimono le componenti più incisive della vicenda rappresentativa di Carla Veronese che alterna la neritudine dei pannelli combusti con la nivea limpidezza delle aree polite interrotte dalle rutilanti laccature vermiglie che generano le sporgenze semoventi della struttura lignea. La ripetizione differenziata della ritrattistica elementare di Nestor Tucci è giocata univocamente sulle campiture contrastanti di macule brune che stingono la piattaforma lineare della mappattura somatica, riprodotta nell'accostamento di isole ameboidi che rendono efficace l'allusione alla topografia dei rilievi del volto. |
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